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"L'isola di Martina" : un'isola che fa sognare
Mercoledì 28 Ottobre 2020 14:54
Vincenza Fanizza
Piacerà a moltissimi lettori questa breve e deliziosa opera di Vincenza Fanizza. A me è piaciuta tanto, perché sia per il contenuto che per lo stile, ha il merito raro della “leggerezza”, di quella leggerezza di cui parla Calvino nelle “Lezioni Americane”, intesa come capacità di farci “volare in un altro mondo”, e di farci estraniare dal fardello del vivere quotidiano. E' la forza dell'arte e qui si tratta di poesia. Il testo di Vincenza è un diario originale, scritto in modo lirico, sintetico, autentico, modernissimo. E' il racconto di un'estate passata all'Elba insieme alla nipotina Martina, che viene condotta alla scoperta di vari luoghi caratteristici e incantevoli dell'isola. Potrebbe definirsi anche una guida - piuttosto particolare - perché le descrizioni delle giornate passate al mare su spiagge da favola o all'interno del territorio, visitando borghi medioevali fermi nel tempo, sono intervallate da ricordi di alcune fasi della crescita della bambina. Ci sembra così di giungere in un'isola mitica, immersi in una natura incontaminata, ricca di insenature dagli arenili dorati o da battigie costituite da ciottoli di varia forma e colore. Non mancano gli accenni agli alberi con i loro frutti e i profumi delle zone pianeggianti, collinari o montuose. Poche note poi bastano per creare dei quadri impressionisti dai colori sfumati tra il rosa e il rosso di un' alba o tra l'arancio e il rosso di un tramonto del sole, indimenticabili. E su tutto, domina la presenza del mare, così vivo, reale come un essere amato, con le sue onde che cambiano tonalità dal verde, al celeste, all'azzurro, al blu, fino al grigio, al nero, al dorato, a seconda delle ore del giorno. Un mare dall'acqua cristallina, limpida che suscita l'idea dell'immensità e della bellezza eterna e che è come un balsamo per chi viene dalla città, e vuol dimenticare tutto ciò che è fastidioso, pesante, duro da sopportare. Un mare che ti avvolge con la sua freschezza e ti dona vitalità e gioia di esistere. E ciascuno non può non vivere l'allegria di Martina, mentre nuota, danza, pesca con il retino, sola o con gli amici e sentirsi ringiovanire. Fanno tanto bene allo spirito queste pagine, soprattutto in questo periodo difficile di isolamento: si pensa che ancora esistono nel nostro paese luoghi non deturpati né inquinati e nasce in noi il desiderio di visitarli per la prima volta o di rivederli, ampliandone la conoscenza. Nasce in noi il proposito di adoperarsi, perché rimangano tali o che altri simili siano conservati con cura. Il libro ha una struttura insolita, che si ispira alla tecnica cinematografica e televisiva: la narrazione delle gite si interrompe varie volte per tornare al passato e creare scenari diversi in cui la protagonista è Martina.” |
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