Omaggio all’arte di Raffaele Spizzico
Omaggio all’arte di Raffaele Spizzico Maria Fanizza
Raffaele Spizzico, pittore, ceramista, maestro, ,rappresenta una novità assoluta nel panorama pugliese per l’arte Pugliese, pittore ceramista ha dedicato tutta la sua vita a studiare e cercare mezzi innovativi per esprimere i suoi sentimenti nella raffigurazione del paesaggio, cui dedica gran parte dei suoi studi. Ponendosi in netto contrasto con gli altri vedutisti, inaugura un percorso inedito incentrato su una visione paesaggistica carica di impressioni soggettive, interiori e psicologiche. Nella sua ricerca, a differenza dei colleghi pugliesi e in parte anche del fratello Francesco, si nota un respiro più ampio, d’impostazione europea: partendo dalle correnti postimpressioniste come il divisionismo, il simbolismo e i fauves, sviluppa un proprio linguaggio moderno e alternativo a quello più radicale degli astrattisti.
Nella sua opera si rileva anche l’influenza delle correnti letterarie dell’epoca che lo portano a ideare un linguaggio pittorico intimo e allo stesso tempo cosmopolita. La pittura di Raffaele si caratterizza per un uso quasi selvaggio dei colori, che reinterpretano il paesaggio pugliese, suggerendo umori fantastici e sguardi esotici: non è un caso che il grande pittore austriaco Oskar Kokoschka lo definisce «un colorista d’istinto». Le sue opere sono esposte a partire dal 1935 nelle Mostre sindacali di Bari, in cui emergono tutte le figure più importanti per lo sviluppo culturale cittadino di quegli anni, come Onofrio Martinelli, Pasquale Morino e Roberto De Robertis. Nel 1945 organizza una sua prima personale con 27 dipinti, che alternano paesaggi e nature morte.
L’arte di Raffaele Spizzico supera presto i confini regionali: già nel 1946 è presente in una collettiva alla Galleria S. Bernardo di Roma, dove con Bruno Canella e Antonio Di Pillo espone anche il fratello Francesco. Il critico d’arte Michele Biancale, nel commentare la mostra, nota come lo stato d’animo del pittore si rifletta in modo intenso sulla rappresentazione del paesaggio, trasfigurando una sottile carica spirituale che dona originalità al suo lavoro. Il successo della rassegna romana permette all’artista di essere invitato a Berna, per una nuova collettiva, insieme a Maestri come Carrà, De Pisis, Mafai, Morandi, Fazzini, Omiccioli, Pirandello e Turcato. Ormai pittore affermato, espone in Germania, Svizzera, a New York e in Albania, dove aveva combattuto durante la guerra come aviere scelto, non avendo «mai sparato un colpo, anche quando potevo», come mi racconterà in seguito.
La grande consacrazione del ruolo della pittura di Raffaele Spizzico per l’arte pugliese avviene con le tre opere esposte nella collettiva del 1954 al “Sottano” di Bari, cui partecipano anche De Robertis, Martinelli, Morino, Russo e il fratello Francesco. Infatti, nel libretto di presentazione Vincenzo Ciardo esalta questi artisti, rilevando come «il fervore delle idee e delle ricerche, impegnando i migliori, ha dato vita a un nucleo di forze attive, alle quali vanno schiudendosi le porte delle massime competizioni artistiche»; in questi anni arrivano numerosi riconoscimenti, come quelli al Maggio di Bari, il Premio Michetti e il Premio Taranto.
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I grandi architetti Borromini e Bernini
I grandi architetti Borromini e Bernini Maria Fanizza
Il regista Gianni Troilo, presenta questa sera a Polignano al Vignola alle 19,30,Borromini e Bernini,affascinato da sempre dai talenti traboccanti, S’intitola Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione, soggetto di Luca Lancise, prodotto da Sky e Quoiat Films e distribuito da Nexo Digital nella stagione della Grande Arte al Cinema, rimane nelle sale solo 3 giorni dopo aver debuttato ieri e poi sarà visibile su Sky. e racconterà di come è arrivato a questa storia, dopo aver percorso le biografie di artisti, opere e imprese nei suoi film precedenti Frida. Viva la vida, Le Ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce ePowerof Rome « Prima di iniziare, Borromini lo conoscevo davvero il giusto. «Borromini era un eccentrico, una specie di Gaudì del Seicento, si vestiva alla moda spagnola del secolo precedente, era demodè, decadente, con quest’aria oscura se ne andava per le vie di Roma,come l’Amadeus di Forman, un po’ Joker, un po’un outsider. Francesco Borromini non ha nemmeno vent’anni quando arriva a Roma a piedi da Milano, lasciando il lavoro di scalpellino al Duomo per provare a lavorare nel cantiere più prestigioso del suo tempo, quello della futura Basilica di San Pietro. Nell’inseguire il suo sogno entra in conflitto con il Bernini e la loro rivalità è una delle più note della storia dell’arte. «Borromini è il più anticontemporaneo di tutti nel senso che, in un’epoca in cui anche gli artisti provano a lavorare sull’adesso, sul successo immediato con i committenti, lui vi entra in conflitto, lo fa anche con Innocenzo X, il papa che abbraccia la sua opera, le sue scenate sono epocali, minaccia di buttarsi nel Tevere, molti lo evitano. Borromini e Bernini sono due personalità e due artisti antitetici, che insieme definiscono il barocco romano. Sono impegnati in una gigantesca partita a scacchi, la scacchiera è Roma e i pezzi sono monumenti incredibili con cui si sfidano; la città all’epoca è particolarmente poco abitata, centomila abitanti appena, e i monumenti si trovano addensati in aree ristrette; un clamoroso botta e risposta tra loro, chiese che distano tra loro solo 300 metri, architetture in dialogo » . La partita si snoda per le vie di Roma, tra Palazzo Barberini, San Pietro, San Carlo alle Quattro Fontane, Sant’Andrea al Quirinale, l’Oratorio di San Filippo Neri, la Basilica di San Giovanni in Laterano, piazza Navona, la Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, Villa Adriana a Tivoli e si spinge poi alla Villa- giardino di Paolo Portoghesi a Calcata, Viterbo.
Ultimo aggiornamento ( Martedì 16 Maggio 2023 05:47 )
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La casa delle culture
Casa delle culture a Bari Maria Fanizza
Una giornata per raccontarsi, incrociare storie e favorire processi di socializzazione tra i cittadini migranti e la comunità locale: si terrà lunedì 22 maggio, con inizio alle ore 9.30, l’evento di fine anno del centro polifunzionale “Casa delle Culture” di Bari.
Ad aprire la giornata, in programma nell’auditorium di Casa delle Culture, i saluti istituzionali dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico, cui seguiranno le testimonianze di utenti e collaboratori che hanno animato questo nuovo anno di attività, con l’idea di ascoltare quanti, in questi mesi, hanno vissuto con partecipazione gli spazi, vivendo momenti di contaminazione sociale e culturale. L’incontro ha dunque l’obiettivo di presentare i dati relative alle diverse aree del centro e di promuovere un momento di riflessione rispetto alle criticità e punti di forza riscontrati dall’equipe e dai beneficiari del servizio.
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Commemorazione delle vittime del terrorismo
Commemorazione delle Vittime del terrorismo Maria Fanizza
Oggi, nella Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, il sindaco di Bari Antonio Decaro è intervenuto alla cerimonia in ricordo del 45° anniversario dell’omicidio di Aldo Moro, ucciso nel 1978 dalle Brigate rosse dopo una lunga prigionia.
La commemorazione, promossa e organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Federazione dei centro studi “Aldo Moro”, si è svolta in due distinti momenti, con la deposizione di una corona d’alloro dinanzi al monumento commemorativo dello statista pugliese in piazza Aldo Moro e di un’altra ai piedi della lapide dedicata ad Aldo Moro e agli agenti della sua scorta, sulla facciata di Palazzo di Città, in corso Vittorio Emanuele.
“Oggi, nella Giornata della memoria delle vittime del terrorismo, ricordiamo Aldo Moro e, con lui, gli uomini e donne della sua scorta: nel ricordarli desidero ringraziare le Forze dell’ordine, che quotidianamente lavorano per proteggere la nostra comunità e che in questi giorni sono impegnate in città per garantire la sicurezza dei cittadini durante i festeggiamenti del nostro Santo Patrono - ha dichiarato il sindaco Decaro -. A questo proposito, lasciatemi rivolgere un ringraziamento particolare alla prefetta Antonella Bellomo, cui spetta il coordinamento delle attività di tutte le Forze dell’ordine.
Ultimo aggiornamento ( Martedì 09 Maggio 2023 17:34 )
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