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Bari piano festival Maria Fanizza
Sul sagrato della basilica di San Nicola si è aperta ieri la settima edizione di “Bari Piano Festival”. È stato il grande e bravo pianisa Alessandro Taverna a inaugurare la manifestazione con un concerto - recital di grande prestigio. Il giovane virtuoso veneziano, che ha già alle spalle una carriera internazionale assai prestigiosa, si è esibito con un’esecuzione musicale interamente dedicata a Rachmaninov, uno tra i compositori più amati dal pubblico e dai pianisti.
Bari Piano Festival prosegue con un recital di piano solo di Iiro Rantala, talentuoso pianista jazz finlandese tra i più apprezzati nel nord Europa e tra i più acclamati al mondo. Il concerto, che vedrà l’introduzione del critico musicale e saggista Alceste Ayroldi, si terrà oggi venerdì 23 agosto, alle ore 19, sulla spiaggia di Torre Quetta. Seguirà il djset di Alex Pala.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Bari, s’inserisce nella più ampia programmazione della Festa del Mare, il cartellone unico dell’estate barese, sostenuto dalla Regione Puglia - Assessorato al Turismo con Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura a valere su fondi POC Puglia 2014/20 Asse VI - Azione 6.8. Il Bari Piano Festival 2024 gode della media partnership di Rai Radio 3 Classica.una rassegna che dimostra come gli investimenti compiuti nel settore della cultura in questi anni abbiano prodotto risultati di straordinario livello. Quella che sette anni fa sembrava una sfida elitaria, ha detto il sindaco Leccese, oggi è uno degli appuntamenti più attesi dell’estate, apprezzato dalla cittadinanza, dagli operatori culturali e dalle agenzie che promuovono il turismo della nostra città. Ringrazio Emanuele Arciuli per aver avuto l’intuizione di questo festival, che negli anni ha saputo abbinare la suggestione e la bellezza della musica alla suggestione e alla bellezza di alcuni luoghi della città, per un risultato magico. Il Bari Piano festival ci ha fatto vedere qualcosa che ancora non riuscivamo a vedere.
Un successo più che meritato, dunque, che nasce dall’aver colto l’esigenza di un’intera comunità rispetto alla valorizzazione di alcuni dei suoi scorci più belli attraverso la poesia della musica.“Bari Piano Festival caratterizza da ormai sette anni l’estate barese con un’offerta culturale sempre più di qualità e di livello internazionale -
“Quando parlo del Festival - ha dichiarato Emanuele Arciuli - parlo sempre del sentimento dell’amicizia che per me è un valore fondamentale anche nel lavoro. Se è vero che dal punto di vista artistico il direttore sono io, è anche vero che sarebbe impossibile realizzare tutto questo senza la partecipazione professionale di tante persone - ho imparato a conoscere e apprezzare ruoli di cui ignoravo addirittura l’esistenza - ma soprattutto senza l’amicizia di queste persone. Ed è bello vedere che in questi sette anni, insieme al festival, è cresciuta anche la città che ormai è di rilievo internazionale, anche per gli aspetti e le proposte culturali, cose che rimangono e sono un lievito per l’intera città. Anche quest’anno il Bari Piano Festival è un festival spiazzante, con musica difficile, molti autori di musica contemporanea, molta sperimentazione, che proponiamo con la consapevolezza che il pubblico abbia imparato ad amarle” .
“Spiazzante. Questo è un festival spiazzante, come ha detto il maestro Arciuli - ha concluso Paolo Ponzio -. Ma io spero che tutta l’arte sia spiazzante. Quello che abbiamo sviluppato in questi anni nella città di Bari è una strategia di politica culturale e artistica legate da un filo conduttore, che speriamo continui a svilupparsi sempre di più. L’arte, del resto, è uno strumento che educa al senso critico e alla nuova cittadinanza attiva. Noi come Teatro Pubblico Pugliese non facciamo altro che essere strumenti nelle mani di chi si impegna per far risuonare una politica critica che serve per aiutarci a riflettere, guardando oltre l’orizzonte, là dove ancora non riusciamo a vedere, grazie all’aiuto di chi ci aiuta a prendere in considerazioni altri punti di vista”.
Domenica 25 agosto all’alba (ore 6) la musica del Bari Piano Festival risuonerà a Parco 2 Giugno grazie a due set di pianoforte contemporaneo - circa 30 minuti ciascuno - e a un’esibizione a quattro mani che avranno per protagonisti due giovani talenti italiani dell’Accademia di Pinerolo. Si tratta di Flavia Salemme che coniuga la bellezza e l’intelligenza della musica d’oggi con una performance fresca, immediata e coinvolgente, e Simone Librale, giovane talento toscano amante delle sfide impossibili, che sarà impegnato in uno dei banchi di prova più difficili del Novecento: gli Studi di Ligeti!
Nella stessa giornata (inizio ore 19), al Chiostro di Santa Chiara, è in programma un appuntamento di Parole senza musica con la presentazione del libro “Sarà l’avventura - Una vita per il Teatro”, di Carlo Fontana (edito da Il Saggiatore), in collaborazione con la Libreria Laterza. Già sovrintendente del Teatro alla Scala, Fontana dialogherà con Emanuele Arciuli e Nazzareno Carusi, pianista con una visione laica, intelligente e colta della musica, approfondendo la musica e il teatro degli ultimi quarant’anni dal punto di vista di chi li ha realmente vissuti da grande protagonista.
Lunedì 26 agosto, in esclusiva nazionale, si esibirà la pianista australiana di adozione newyorkese Lisa Moore, leggenda del pianoforte contemporaneo, parte del gruppo americano Bang on a Can, in un percorso unico sulla musica d’oltreoceano, filo conduttore di questa edizione. L’appuntamento con An American Piano è sempre al Chiostro di Santa Chiara (inizio ore 19).
Il 27 agosto terza serata di seguito al Chiostro di Santa Chiara con un doppio appuntamento (inizio ore 19) con il gradito ritorno del talento della scrittura di Francesco Carofiglio con il suo ultimo romanzo “La stagione bella” (edito da Garzanti), in collaborazione con Liberrima. Protagonisti della scena pianistica della giornata con due set di pianoforte solo saranno Roberta Di Mario e Benedetto Boccuzzi. La prima ci trasporterà attraverso le fascinose sonorità di un pianoforte con bellezza ed eleganza, mentre il secondo, pianista visionario e coraggioso, farà attraversare al pubblico le sue ardite sperimentazioni e pagine iconiche del repertorio contemporaneo.
La rassegna chiuderà il 29 agosto con un’esclusiva regionale: sul palco il jazz colto, virtuoso e sensibile di uno dei massimi artisti del jazz italiano di oggi, il pianista Antonio Faraò, con un concerto al tramonto a Torre Quetta (inizio ore 19), dopo l’introduzione affidata al giornalista e critico musicale Ugo Sbisà.