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Provocazione di
Mario Bosco
E se i cosiddetti DSA fossero i normali e gli altri i diversi?
DSA è l’ennesima sigla per identificare studenti “diversamente abili” con un “Deficit specifico di apprendimento”.
Secondo wikipedia: “ Fanno parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici. Si tratta di disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell'apprendimento poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto. I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma, con caratteristiche fisiche e mentali nella norma, e la capacità di imparare.”
E se la trasmissione della cultura non potesse avvenire attraverso la lettura, la scrittura e il far di conto perchè questi strumenti fossero inadeguati?
Ricordiamoci le angherie cui sono stati sottoposti i mancini: la mano di Dio e quella del diavolo!!!!
Ricordiamoci che la mia maestra bacchettava coloro che usavano la penna biro invece del pennino e calamaio!!!!
2 anni fa a mia madre 97enne ed invalida, è arrivato il centesimo modulo da compilare in cui in fondo, al posto della firma c’era :
IL MINORATO
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Quante volte abbiamo sbagliato pensando che “noi” fossimo i normali e “gli altri” i diversi (o perversi)?
Il mio sogno per i cosiddetti “Deficitari”
Non piú attività o strumenti compensativi e dispensativi, ma scuola vera uguale per tutti tarata sui DSA. Gli altri, i diversi perché non DSA, avranno della attività compensative o strumenti specifici per adattare la loro diversità ai DSA.
In tutte le nostre strade ci sono scivoli, strisce, parcheggi, montascale, dissuasori, ecc. Tutti gli ascensori hanno dimensioni tarate sulle carrozzelle, tutti gli interruttori sono ad altezza idonea perche tutti possano accendere la luce, ecc. Tutti i sistemi di sicurezza ed ora anche quelli di qualità sono studiati per i diversi, persino la diversità religiosa é tutelata nelle scuole, cosa impensabile fino a 50 anni fa ed ancora impensabile per molti.
Per i DSA, che per la legge italiana non sono disabili, solo misure compensative e sconto nei programmi e nelle prove.
Ovviamente per non cadere nel populismo e consapevole che la diversità è un valore e che come tale deve arricchire e non rovinare, non penso di adeguare al ribasso tutta la formazione scolastica a detrimento dei cosiddetti "migliori". Si tratta di elaborare una nuova scuola tanto flessibile rispetto ai contenuti, alle metodologie, alle tecnologie, ai saperi, da essere adatta a tutti, anche perché non è che quella attuale funzioni proprio bene! E non certamente per la presenza dei DSA.